Cantina Colle Uncinano Spoleto Campanella

Per me fu un giorno indimenticabile e appresi di più quella sera che in tutti questi anni da vignaiolo, avevo poco più di 14 anni ed era il lontano 1970.

Da lì passarono altri 14 anni e nel 1984 acquistai, insieme a mia moglie Lorella ed ai miei genitori Francesco e Natalia, dei terreni in questa meravigliosa valle, a pochi chilometri da Spoleto, protetta dai Monti Martani e con sfondo la catena dei Sibillini.
 
Non solo terreni ma anche un ex Mulino del 1600 che, dopo una lunga ed ardua ristrutturazione diventò il nostro Agriturismo “Il Molino Antico” dove al suo interno trovò spazio la cantina per l’affinamento delle nostre prime bottiglie.
quando tutto ha avuto inizio

L a n o s t r a s t o r i a

L a n o s t r a s t o r i a

La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:

“Vieni Claudio, è arrivato il momento di aiutarmi a fare il vino!

La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:

“Vieni Claudio,
è arrivato il momento
di aiutarmi a fare il vino!

Cantina Colle Uncinano Spoleto Campanella
Colle Uncinano Cantina
Colle Uncinano Cantina
vite disegno a mano
vite disegno a mano
quando tutto ha avuto inizio

L a n o s t r a s t o r i a

L a n o s t r a s t o r i a

La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:

“Vieni Claudio, è arrivato il momento di aiutarmi a fare il vino!

Colle Uncinano Cantina
Cantina Colle Uncinano Spoleto Campanella

Per me fu un giorno indimenticabile e appresi di più quella sera che in tutti questi anni da vignaiolo, avevo poco più di 14 anni ed era il lontano 1970.

Da lì passarono altri 14 anni e nel 1984 acquistai, insieme a mia moglie Lorella ed ai miei genitori Francesco e Natalia, dei terreni in questa meravigliosa valle, a pochi chilometri da Spoleto, protetta dai Monti Martani e con sfondo la catena dei Sibillini.
 
Non solo terreni ma anche un ex Mulino del 1600 che, dopo una lunga ed ardua ristrutturazione diventò il nostro Agriturismo “Il Molino Antico” dove al suo interno trovò spazio la cantina per l’affinamento delle nostre prime bottiglie.
vite disegno a mano
vite disegno a mano
 
Volevamo vedere i risultati di quei lavori in vigna e quando nel 2005 abbiamo effettuato la prima vinificazione, la soddisfazione ci ha riempito il cuore e così abbiamo deciso di imbottigliare i nostri sforzi, creando così le prime bottiglie di Soviano Regale (Sangiovese Grosso) e Cruor Nobile (uve Sagrantino e Merlot), due rossi importanti, espressione delle nostre radici e della nostra terra.
Cantina Colle Uncinano Passione e determinazione

P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e

Passione e determinazione ci hanno accompagnato fin dall’inizio di questa avventura.
 
Cantina Colle Uncinano Passione e determinazione

P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e

Passione e determinazione ci hanno accompagnato fin dall’inizio di questa avventura.
 
Volevamo vedere i risultati di quei lavori in vigna e quando nel 2005 abbiamo effettuato la prima vinificazione, la soddisfazione ci ha riempito il cuore e così abbiamo deciso di imbottigliare i nostri sforzi, creando così le prime bottiglie di Soviano Regale (Sangiovese Grosso) e Cruor Nobile (uve Sagrantino e Merlot), due rossi importanti, espressione delle nostre radici e della nostra terra.

P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e

Cantina Colle Uncinano Passione e determinazione
Passione e determinazione ci hanno accompagnato fin dall’inizio di questa avventura.
 
Volevamo vedere i risultati di quei lavori in vigna e quando nel 2005 abbiamo effettuato la prima vinificazione, la soddisfazione ci ha riempito il cuore e così abbiamo deciso di imbottigliare i nostri sforzi, creando così le prime bottiglie di Soviano Regale (Sangiovese Grosso) e Cruor Nobile (uve Sagrantino e Merlot), due rossi importanti, espressione delle nostre radici e della nostra terra.

Cantina

T e c n o l o g i a E n o l o g i c a

Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.

I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.

La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.

Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.

I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.

Tecnologie di Vinificazione


La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.

I n o s t r i m e t o d i d i v i n i f i c a z i o n e

La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca,  mantenendo così i profumi intatti.

A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.

Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.

Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.

La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento. 
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.

Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.

Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.

La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca,  mantenendo così i profumi intatti.

A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.

Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.

Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.

La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento. 
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.

Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.

Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.

Tecnologie di Vinificazione

T e c n o l o g i a E n o l o g i c a

Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.

I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.

La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.

Tecnologie di Vinificazione

I n o s t r i m e t o d i d i v i n i f i c a z i o n e

La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca,  mantenendo così i profumi intatti.

A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.

Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.

Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.

La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento. 
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.

Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.

Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.

La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca,  mantenendo così i profumi intatti.

A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermantare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.

Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.

Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.

La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento. 
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.

Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.

Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.