Per me fu un giorno indimenticabile e appresi di più quella sera che in tutti questi anni da vignaiolo, avevo poco più di 14 anni ed era il lontano 1970.
quando tutto ha avuto inizio
L a n o s t r a s t o r i a
L a n o s t r a s t o r i a
La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:
“Vieni Claudio, è arrivato il momento di aiutarmi a fare il vino!“
La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:
“Vieni Claudio,
è arrivato il momento
di aiutarmi a fare il vino!“
quando tutto ha avuto inizio
L a n o s t r a s t o r i a
L a n o s t r a s t o r i a
La nostra storia ha inizio quando mio nonno Domenico mi chiamò e disse:
“Vieni Claudio, è arrivato il momento di aiutarmi a fare il vino!“
Per me fu un giorno indimenticabile e appresi di più quella sera che in tutti questi anni da vignaiolo, avevo poco più di 14 anni ed era il lontano 1970.
P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e
P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e
P a s s i o n e e d e t e r m i n a z i o n e
Cantina
T e c n o l o g i a E n o l o g i c a
Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.
I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.
La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.
Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.
I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.
La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.
I n o s t r i m e t o d i d i v i n i f i c a z i o n e
La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca, mantenendo così i profumi intatti.
A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.
Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.
Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.
La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento.
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.
Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.
Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.
La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca, mantenendo così i profumi intatti.
A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.
Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.
Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.
La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento.
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.
Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.
Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.
T e c n o l o g i a E n o l o g i c a
Produrre vino richiede non solo un’alta qualità delle uve ma anche un parco tecnologico adeguato e all’avanguardia, necessario a conservare la freschezza di tutto il lavoro svolto in vigna.
I macchinari utilizzati nella vinificazione sono concepiti in modo tale da non alterare in alcun modo le caratteristiche delle nostre uve e successivamente dei nostri vini, mantenendo in questi la più totale genuinità.
La nostra cantina è stata progettata per svolgere tutte le funzioni per la produzione del vino e del suo confezionamento, partendo dall’introduzione delle uve in cantina nel più breve tempo possibile, fino all’imbottigliamento del vino così ottenuto.
I n o s t r i m e t o d i d i v i n i f i c a z i o n e
La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca, mantenendo così i profumi intatti.
A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermentare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.
Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.
Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.
La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento.
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.
Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.
Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.
La vinificazione in bianco viene praticata nella stragrande maggioranza dei vini bianchi e consiste nel far partire la fermentazione alcolica dopo aver pressato le uve bianche appena diraspate.
Questo processo deve avvenire in modo tale da limitare il più possibile il contatto del mosto con l’ossigeno, sia in pressa che in vasca, mantenendo così i profumi intatti.
A differenza della vinificazione in bianco, nella vinificazione per criomacerazione, le uve appena raccolte e pigiate vengono cosparse di ghiaccio secco in modo tale da abbassare drasticamente la loro temperatura e messe a macerare (senza fermantare) per due giorni nei vinificatori a temperatura molto bassa.
Tale processo, consente di bloccare la fermentazione alcolica e conferire al mosto una grande quantità di profumi e aromi, altrimenti perduti. Una volta avviato il processo fermentativo a temperatura controllata, il vino viene lasciato riposare in tini di acciaio inox oppure in barriques di legno di rovere da 2,25 hl, dove completerà la sua maturazione.
Nel caso dei vini rosati, la vinificazione avviene in modo simile ai bianchi con la differenza che dopo aver diraspato e pigiato le uve, quest’ultime non vengono pressate ma solo setacciate le bucce.
Soltanto il succo (mosto) viene utilizzato nella fermentazione alcolica, che avviene un giorno dopo la raccolta dopo aver refrigerato per una notte il mosto nel vinificatore.
Infine, avvenuta la fermentazione a temperatura controllata viene fatto riposare il vino nello stesso serbatoio di acciaio inox prima di essere imbottigliato.
La vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento.
La fase di trasformazione ha inizio quando le uve, una volta raccolte e trasportate nel più breve tempo possibile in cantina, vengono introdotte nella diraspa-pigiatrice.
La funzione di questo macchinario, è quella di separare i raspi dagli acini e pigiare quest’ultimi in modo tale da rompere la loro buccia.
Una volta avvenuta la diraspatura e la pigiatura delle uve, i raspi vengono buttati, mentre gli acini insieme al succo d’uva vengono fatti confluire, mediante un sistema di canalizzazioni e tubi, in particolari vasche di acciaio inox dette vinificatori.
A questo punto inizia il processo di fermentazione alcolica, nella quale alcuni lieviti, presenti sulla buccia degli acini d’uva, trasformano lo zucchero contenuto in essi in alcol. Tale fermentazione è operata da un particolare gruppo di microrganismi, i lieviti Saccharomyces, dei quali i più comuni sono quelli appartenenti alla specie S. Cerevisiae.
Mediante questo processo tutto il mosto, ricco in zucchero, viene trasformato in vino, ricco in alcol.
Successivamente avviene la fermentazione malolattica, ossia un evento fermentativo caratteristico che porta il vino a maturazione e durante il quale l’acido malico, il più aspro, si trasforma in acido lattico, più delicato al gusto.
La fermentazione malolattica permette, generalmente, di ottenere un vino più morbido ed equilibrato, maggiormente persistente, più ricco di corpo e con profumi più fini.
I toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.
Il processo di fermentazione malolattica, avviene in botti di acciaio inox per vini delicati e in botti di legno per quelli di maggior corpo e struttura. L’affinamento in bottiglia porta a conclusione il processo di vinificazione, ma non esiste regola o legge che ci consenta di sapere quando il vino ha raggiunto il suo apice della maturazione.