Già sappiamo che questa esperienza avrà il sapore della fatica. Quella fatica che, quando viene sera, ti fa sentire bene perchè è maturata con il lavoro all’aperto, in quel pezzo di terra che ami, nel silenzio del vigneto che stai crescendo.
Ogni produttore di vino appassionato, che pianta una barbatella, vive un’emozione lenta e paziente. Per almeno tre anni, sopporterà con dedizione e tenacia, fino alla prima vendemmia, fino alla prima bottiglia del nuovo vino.
Sono venti anni che desidero piantare questo vigneto, proprio qui nella nostra proprietà di Spoleto, per fare vino e spumante dal Trebbiano Spoletino.
La memoria mi suggestiona e mi racconta che il Trebbiano Spoletino è un bianco che ha il prodigioso corpo di un rosso.
La realtà mi ricorda che fino a pochi anni fa, questo vitigno rischiava di scomparire dalla carta ampelografica dell’ Umbria.
L’avventura della mia cantina e della mia famiglia alla riscoperta del Trebbiano Spoletino inizia qui.
Dalle pagine di savethelastgrape, racconterò insieme a mia moglie Lorella e ai miei figli Antonella, Francesco, “Andres”, “Maria” e all’enologo della cantina Claudio Gori, le gioie e i dolori del vigneto di Colle Uncinano.
Cercherò di coltivare l’essenza del vitigno, quasi per miracolo sfuggito all’oblio, forse anche dovuto alla confusione col nome di un altro grappolo bianco.
Abbiamo pensato di presentare Save The Last Grape a tutti gli appasionati e agli esperti di vino, in occasione della partecipazione della nostra cantina alla 43a edizione del Vinitaly a Verona.
Simbolicamente, abbiamo confezionato dei sacchettini con la terra del futuro vigneto (nella foto)
Un piccolo portafortuna per iniziare bene questo lungo cammino,
Francesco Campanella
Già sappiamo che questa esperienza avrà il sapore della fatica. Quella fatica che, quando viene sera, ti fa sentire bene perchè è maturata con il lavoro all’aperto, in quel pezzo di terra che ami, nel silenzio del vigneto che stai crescendo.
Ogni produttore di vino appassionato, che pianta una barbatella, vive un’emozione lenta e paziente. Per almeno tre anni, sopporterà con dedizione e tenacia, fino alla prima vendemmia, fino alla prima bottiglia del nuovo vino.
Sono venti anni che desidero piantare questo vigneto, proprio qui nella nostra proprietà di Spoleto, per fare vino e spumante dal Trebbiano Spoletino.
La memoria mi suggestiona e mi racconta che il Trebbiano Spoletino è un bianco che ha il prodigioso corpo di un rosso.
La realtà mi ricorda che fino a pochi anni fa, questo vitigno rischiava di scomparire dalla carta ampelografica dell’ Umbria.
L’avventura della mia cantina e della mia famiglia alla riscoperta del Trebbiano Spoletino inizia qui.
Dalle pagine di savethelastgrape, racconterò insieme a mia moglie Lorella e ai miei figli Antonella, Francesco, “Andres”, “Maria” e all’enologo della cantina Claudio Gori, le gioie e i dolori del vigneto di Colle Uncinano.
Cercherò di coltivare l’essenza del vitigno, quasi per miracolo sfuggito all’oblio, forse anche dovuto alla confusione col nome di un altro grappolo bianco.
Abbiamo pensato di presentare Save The Last Grape a tutti gli appasionati e agli esperti di vino, in occasione della partecipazione della nostra cantina alla 43a edizione del Vinitaly a Verona.
Simbolicamente, abbiamo confezionato dei sacchettini con la terra del futuro vigneto (nella foto)
Un piccolo portafortuna per iniziare bene questo lungo cammino,
Francesco Campanella